Domani, 28 novembre 2010, in concorso all'interno della sezione Italiana DOC del TorinoFilmFestival c'è l'anteprima di un lavoro a cui tengo molto. Intanto perchè è un film che ho quasi visto nascere (e la sua presentazione al pubblico avviene dopo quasi 5 anni dall'idea che lo ha partorito). Poi perchè affronta una tematica non originale nella maniera più originale possibile. E infine perchè mi piace tutto quello che fanno Andrea e Diego.
Senza condizioni
Qui sotto la presentazione del Film:
Il popolo che manca è un film sull’assenza fisica e spirituale della civiltà contadina. Mostra la cesura delle nostre radici, di conseguenza è anche la nostra assenza contemporanea, noi stessi siamo “popolo che manca”. Le testimonianze raccolte tra i contadini della provincia di Cuneo da Nuto Revelli negli anni 70’ del secolo passato, raccontano un mondo al confine. Uomini e donne che hanno lasciato la campagna per contribuire all’industrializzazione del nostro paese. Una memoria inconscia, lasciata latitare, cancellata per vergogna, per volontà legittima di progresso.
Persone che hanno attraversato due guerre mondiali e il boom economico, nate in un mondo contadino trasformatosi rapidamente in società industrializzata del consumo di massa.Ora, ai discendenti di quegli stessi testimoni, mancano le prospettive. La catena dello sviluppo industriale si è inceppata, la memoria della civiltà contadina è stata rimossa.
Eppure anche i testimoni di oggi si può dire che riflettano una civiltà di confine. A distanza di mezzo secolo vivono l’insostenibilità di uno sviluppo senza limiti e cercano altre vie possibili che riescano a superare l’utilitarismo fine a se stesso di una società bulimica, senza futuro e senza passato, sospesa.
Per questo l’intreccio di vecchie e nuove testimonianze e la stratificazione temporale dei luoghi, ambiscono a tracciare una visione olistica e futuribile del contesto geografico e sociale. Il loro messaggio assume, dunque, un valore metonimico, evoca le trasformazioni globali attese dalla nostra epoca.
Le voci registrate da Revelli parlano una lingua che restituisce un nuovo respiro e può dare risposte inaspettate ai discendenti. I paesaggi sono il volto trasfigurato di quelle testimonianze, i
resti, i silenzi, le distanze svuotate. Da qui ripartiamo per contribuire a dare una nuova identità al popolo che manca, oggi, domani.
Andrea Fenoglio e Diego Mometti
proiezioni al 28° TFF
Cinema Greenwich Village – Sala 1, 28 Novembre, ore 14:30Cinema Nazionale – Sala 1, 29 Novembre, ore 10:30
Cinema Greenwich Village – Sala 1, 03 Dicembre, ore 14:30